L’idea che oggi va per la maggiore è quella di guardarci dentro, come se potessimo trovare – nascosta – la nostra vera natura.
Forse tutto questo funzionerebbe dentro noi stessi potessimo contare su di una natura fissa, immutabile, ma nel mondo dello Yin e dello Yang così non è.
Secondo la tradizione cinese dentro di noi non abbiamo un’anima, uno spirito, ma molti spiriti. E cosa significa? Significa che l’Io come l’intendiamo noi non esiste.
Dentro di noi abbiamo molti spiriti, tutti ci appartengono ma tutti sono diversi. Tutti insieme fanno quello che noi chiamiamo Io. Una sorta di “Io” collettivo. Come se l’io fosse un microfono che passa di mano in mano a questi spiriti, così, a seconda di chi parla avremo in tempi diversi caratteristiche diverse. A volte più aperti, a volte più chiusi. A volte più introversi, a volte più estroversi.
Secondo un filosofo inglese recente (William James 1842-1910) “un uomo ha tanti sé sociali quanti sono gli individui che lo conoscono”.
Quanti sono questi spiriti?
La medicina cinese divide lo Shen anima in 5 spiriti 五神, uno per ogni Zang. Se andiamo a studiarli nel Neijing troviamo che si suddividono ulteriormente. Un detto ci aiuta a fare chiarezza. Qian Shen Wan Shen Dou She Yi Shen 千神萬神都是一神, letteralmente mille spiriti o diecimila spiriti tutti sono un solo spirito. Questo adagio ci indica come la pluralità degli stessi viene sempre a formare quello che noi percepiamo come un solo individuo, un solo destino.
Come mai questi numeri?
I riferimenti sono numerologici legati alla qualità più che alla quantità (cfr Luo Shu) ma ci forniscono un’idea di fondo: noi non siamo un’identità unica e definibile. Secondo un testo molto antico “la natura emerge dal decreto” (性自命出 Tomba di Guodian, 1993, autore probabilmente un nipote di Confucio – trattato sulla natura umana e sulla coltivazione delle emozioni) Noi siamo dei conglomerati di Qi – energia. Questa energia si modifica attraverso l’interazione con altra energia. L’energia si muove e noi sentiamo le emozioni.
Come l’acqua tende a scavare il suo percorso e riproporlo, come il letto di un fiume, così l’energia attraverso la ripetizione tende a riproporre gli stessi movimenti. Queste abitudini, questi movimenti, rimangono impressi dentro di noi molto precocemente, in un’età infantile in cui non possiamo far nulla per influire o decidere. Quando noi oggi ci guardiamo dentro troviamo i solchi di questi movimenti di energia, troviamo l’eredità di abitudini e tendiamo a definire quelle abitudini come “la nostra vera natura”.
Quando noi definiamo noi stessi noi non stiamo affatto definendo la nostra vera natura ma stiamo scattando un’istantanea di un aspetto di noi che è maturato per un certo motivo in un certo momento della nostra vita e attraverso l’abitudine ha preso forza.
Quindi qual è la nostra vera natura?
Chi siamo noi? Cosa possiamo fare per migliorare questa condizione? Quando noi esclamiamo “Sono fatto così” commettiamo un duplice errore, il primo perchè è solo una parte di noi, il secondo perchè così dicendo riteniamo questa caratteristica immutabile. Secondo un filosofo come Confucio la nostra natura è modificabile. Per farlo è necessario guardare fuori piuttosto che guardarsi dentro.
Nel prossimo video vedremo cosa ci suggerisce questo grande filosofo per migliorare la nostra natura.
Come trovare te stesso ed essere felice?
Ecco i link per tutti i capitoli della serie:
- Guardarsi dentro
- Quante anime possediamo
- Confucio e la felicità
- Il potere del rito